“Io soleva questi anni a dietro, come sapete, il tempo de la state andarmene in Valtellina e quivi a Morbegno, ma più spesso a Caspano e ai bagni del Masino diportarmi…. In quella terra sono di molti gentiluomini, i quali, ancor che stiano su quell’alta montagna, vivono nondimeno molto civilmente con delicati cibi e vini preziosissimi… di tutta eccellenza.”
Così scrive Matteo Bandello (1485-1561), il maggior novelliere della letteratura italiana dopo Boccaccio, nella lettera dedicatoria con cui si apre una delle sue più divertenti novelle, narrata nello scenario dei Bagni del Masino, ospite di “messer Parravicino”.
A questo frate e vescovo domenicano, che fu anche un raffinato gourmet, é intitolato questo Rosso di Valtellina che con un carattere fresco, giovane e allegro, come le sue Novelle, ne avrebbe certamente deliziato il palato.
"Con il vino sto realizzando un sogno, riconquistare la mia terra per viverla davvero."
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